DALLA RUSSIA ALLA RUSSIA
Una vita “speciale” in tutti i sensi, quella che Irena Galitzine, una tra le più grandi stiliste del nostro secolo, racconta a Cinzia Tani, con un brio talora venato di malinconia (e riflettendo anche sui tanti momenti di storia e di costume a lei coevi). Dalla fuga durante la rivoluzione russa al fortunoso arrivo a Roma insieme alla madre, dall’impegnativa carriera scolastica allo spaventoso incidente d’auto -nello splendore dei suoi sedici anni- che la costrinse a dolorose operazioni di rinoplastica, dall’insolita (per l’epoca) laurea in Scienze politiche al primo lavoro come traduttrice di dialoghi di film. Poi, dopo un approccio con le Sorelle Fontana, la vera entrata nel modo della moda: del 1949 è il suo primo atelier, del 1959 la sua prima sfilata a Palazzo Pitti. Poco dopo dagli Usa le giunge l’Oscar della moda; l’anno successivo è un’esplosione di consensi per l’invenzione del “pigiama palazzo”; nel 1965 ottiene- insieme a Indira Gandhi- il premio Isabella d’Este. Sembra, fra le tante nobildonne, signore importanti e attrici che “veste”, una star incontrastata. Ma non mancano i guai: con il marito e socio, il marchese Silvio Medici (che vive una sua vita parallela), con i ladri (che le fanno passare una notte d’inferno nella splendida casa di Trinità dei Monti), con il fisco (che le fa conoscere il carcere di Rebibbia). Eppure Irene (che ha anche sofferto il lutto per la madre, caduta in depressione e finita suicida) non demorde mai: riconquista la fiducia del e nel prossimo e si riafferma prepotentemente sul mercato, compreso quello della sua vecchia Russia… Se questa vita “speciale” ha un senso è quello della costanza; se questo racconto ha un merito è quello della sincerità; se questo libro- arricchito da un ampio e sovente inedito inserto fotografico- ha un pregio è quello di un fascino tremendamente sottile: come il giro vita delle sue modelle.
IRENE GALITZINE è una principessa russa la cui famiglia ha antichissime origini. Fuggita con la madre dalla Russia nel 1920, all’età di due anni, si rifugiò a Roma dove durante la seconda guerra mondiale ottenne la cittadinanza italiana. Stilista tra le più importanti, è famosa soprattutto per la creazione dei “pigiama palazzo”, ora in mostra nei maggiori musei del mondo. Ha collezionato i più importanti premi relativi alla moda, ha venduto i suoi modelli, oltre che in Italia, in America, Inghilterra, Giappone e Francia. Ha vestito le donne più famose del mondo: dalle esponenti della nobiltà e del jet set italiani ad attrici come Greta Garbo, Merle Oberon, Liz Taylor, Audrey Hepburn, ma anche personaggi come Jacqueline Kennedy, Marella Agnelli, la moglie di Henry Ford e la baronessa von Thyssen. Tornata in Russia nel 1988, dopo quasi settant’anni, vi ha presentato con enorme successo le sue collezioni.