I SEGRETI DELLE DONNE

(Sperling & Kupfer, 2004)

Nel cuore delle donne, da sempre, c’è una stanza nascosta, le cui chiavi sono custodite gelosamente. E’ lo spazio in cui si conservano i cosiddetti «segreti», brani della propria identità, scorci della propria biografia, rapporti, amicizie, passioni intellettuali, modi di essere o persino innocenti passatempi che vengono celati all’esterno. Non sono scheletri di cui vergognarsi, non sono colpe o eventi in cui non ci si riconosce più, ma pezzi della propria personalità che si teme possano essere censurati, sono atteggiamenti e situazioni che la morale corrente giudica non adeguati, non abbastanza conformi, o troppo eccentrici. Questo succede alle donne più che agli uomini per la posizione subalterna che hanno vissuto per secoli. Il segreto diventa una sorte di «istinto di fuga», una strategia per rifugiarsi in un luogo recondito della mente. Sovente si decide di non mostrare certi aspetti di sé per paura di un confronto con l’altro, cercando si smussare tutte le parti «ribelli» o anticonformiste. Altre volte, invece diventa l’unica risorsa per sopravvivere: tenersi una riserva, anche solo mentale, in cui trovare l’accoglienza che si desidera. Questo libro è un percorso che getta luce nei luoghi più segreti dell’identità femminile. Una lettura avvincente, dove lo straordinario piglio narrativo della scrittrice e lo sguardo profondo dello psicoterapeuta permetteranno alle lettrici di conoscersi meglio e ai loro compagni di capire (almeno un po’) l’altra metà del cielo.

“Le donne sono state per molto, troppo tempo, private della loro dignità di persone e relegate a ruoli marginali. E talvolta questo avviene ancora. Hanno dovuto difendersi da invadenze e da pressioni famigliari, sociali, morali. Una delle strategie di difesa più utilizzate è stata proprio quella di nascondere la propria identità in un luogo profondo della mente. Solo dentro questi penetrali esiste il mondo vero, diverso da quello esterno. Per proteggersi, le donne hanno imparato a fingere, a sminuire la sofferenza, a non dare importanza alla mancanza di riconoscimento dei propri diritti, a mascherare l’angoscia legata ai soprusi e alle prevaricazioni, a sottovalutare il senso di vuoto e di solitudine.”